10 novembre 2005

La strada

Vorrei poterti dare la chiave che apre ogni porta.
Ma non è in mio potere.
Per ogni porta che riuscirai ad aprire, altre dieci si chiuderanno.
Non posso dirti io quale è la scelta giusta.
Se avesse un senso, lo avrei già fatto mille e mille volte.
Posso solo provare a trasmetterti il modo di osservare, di vedere le differenze, di sentire le cose della vita nel modo in cui farei io, ed in tutta onestà, non sono neppure certo che sia il modo migliore.
E' forse l'unico che conosco.
A quindici anni, in una mia canzone, scrivevo queste parole:
    "... e non dovrai insegnare mai a tuo figlio
    se è giusto o se è sbagliato ciò che fa
    perchè gli stessi errori che tu hai fatto
    saranno un giorno la sua libertà"
Forse troppo. Più di quanto ora mi sentirei di sottoscrivere, ma in fondo, allora come adesso, so che devi camminare con le tue gambe, che per quanto io desideri che tu somigli almeno un pò a me, non ho il diritto di chiederti di essere come me.
Di essere un altro me. Non lo voglio.
Voglio solo ringraziarti, per avermi permesso di illuminare la strada che per qualche tempo percorreremo insieme.
Anonymous Anonimo ha scritto...

Mi piacerebbe lasciarmi guidare io per la mano, a volte, e guardare fuori con i suoi occhi nuovi. Sentire il flusso irrequieto delle emozioni che attraversano i suoi venti chili, l'affastellarsi dei pensieri che si rincorrono e scompaiono veloci tra le sue orecchie a sventola. Ma sono un adulto, e so che continuerò a camminare al mio passo, appena un po' più lento perché non faccia troppa fatica a starmi accanto.

17 novembre, 2005 20:14  
Blogger CMP ha scritto...

Hai ragione.
A volte, nel tenersi per mano, non si sa chi sia l'accompagnatore e chi l'accompagnato. Ed è giusto così credo ...

20 novembre, 2005 11:19  

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