14 novembre 2005

Il sesto senso (non quello con Bruce Willis)

Le riflessioni di questa notte riguardano il sesto senso, non quello raccontato nel film con Bruce Willis, ma quello più comune, appartenuto per secoli alle generazioni che ci hanno preceduto: il buon senso. Purtroppo nel nostro paese, contrariamente a quanto avviene altrove, questa qualità sembra essere divenuta una merce assi rara. Mentre rientravo dal lavoro meditavo su questo: la gran parte delle attività umane può essere svolta grazie all'applicazione del buon senso, che in molte situazioni si rivela essere un efficace sostituto di una adeguata istruzione. L'esperienza supplisce lì dove la speculazione (in senso filosofico) non arriva. Ecco, basta questo talvolta, a fare la differenza in ogni campo, e penso in primo luogo a quelle professioni che per la loro natura, modificano la nostra vita: il medico, il politico, l'assessore, il giudice, per dirne solo alcune. Ma anche scendendo nella gerarchia sociale, poichè la nostra vita (e sopratutto la sua qualità) è influenzata dai rapporti con altri esseri umani, anche il buon senso del collega di lavoro, del benzinaio o del panettiere hanno il loro peso. Da cosa è stato sostituito il buon senso? ma sopratutto, perchè lo abbiamo perduto e come? Le risposte in queste pagine, perseverano nella loro latitanza.

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Anonymous Anonimo ha scritto...

Il buon senso ha molti nemici, primo fra tutti il fatto che non è utile a perseguire determinati scopi. Esempio: se reagisco con buon senso alla cappellata di un collega, non potrò utilizzarla per indebolirlo né per assicurarmi una posizione di vantaggio su di lui. Se il buon senso mi impedisce di rispondere a una scorrettezza nel traffico con un'altra scorrettezza, ho buone probabilità di arrivare a casa più nevrotico del solito. E se lascio che il buon senso guidi la mia rotta nel privato, mi schianterò verosimilmente sugli scogli della presunta insensibilità alle emozioni altrui. Se tu avessi avuto più buon senso, del resto, avresti aperto un conto alle isole Cayman, invece che un blog sul web.

17 novembre, 2005 19:51  

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10 novembre 2005

La strada

Vorrei poterti dare la chiave che apre ogni porta.
Ma non è in mio potere.
Per ogni porta che riuscirai ad aprire, altre dieci si chiuderanno.
Non posso dirti io quale è la scelta giusta.
Se avesse un senso, lo avrei già fatto mille e mille volte.
Posso solo provare a trasmetterti il modo di osservare, di vedere le differenze, di sentire le cose della vita nel modo in cui farei io, ed in tutta onestà, non sono neppure certo che sia il modo migliore.
E' forse l'unico che conosco.
A quindici anni, in una mia canzone, scrivevo queste parole:
    "... e non dovrai insegnare mai a tuo figlio
    se è giusto o se è sbagliato ciò che fa
    perchè gli stessi errori che tu hai fatto
    saranno un giorno la sua libertà"
Forse troppo. Più di quanto ora mi sentirei di sottoscrivere, ma in fondo, allora come adesso, so che devi camminare con le tue gambe, che per quanto io desideri che tu somigli almeno un pò a me, non ho il diritto di chiederti di essere come me.
Di essere un altro me. Non lo voglio.
Voglio solo ringraziarti, per avermi permesso di illuminare la strada che per qualche tempo percorreremo insieme.

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Anonymous Anonimo ha scritto...

Mi piacerebbe lasciarmi guidare io per la mano, a volte, e guardare fuori con i suoi occhi nuovi. Sentire il flusso irrequieto delle emozioni che attraversano i suoi venti chili, l'affastellarsi dei pensieri che si rincorrono e scompaiono veloci tra le sue orecchie a sventola. Ma sono un adulto, e so che continuerò a camminare al mio passo, appena un po' più lento perché non faccia troppa fatica a starmi accanto.

17 novembre, 2005 20:14  
Blogger CMP ha scritto...

Hai ragione.
A volte, nel tenersi per mano, non si sa chi sia l'accompagnatore e chi l'accompagnato. Ed è giusto così credo ...

20 novembre, 2005 11:19  

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06 novembre 2005

Partecipazione

Fa piacere riuscire a condividere ancora qualcosa, anche se si tratta solo di un senso di malessere... In fondo, il significato profondo della vita, è tutto qui: condivisione, partecipazione, come diceva il vecchio Gaber a proposito della libertà... Grazie Mauro, grazie Vale ...

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Anonymous Anonimo ha scritto...

Ciao "vecchia Lotus"...mhmm, se non ricordo male Vale ti segnalava un sito fotografico: bene ve ne segnalo uno io http://www.deviantart.com/
qui oltre la sezione Photography troverete molto sull'arte digitale.
Buona visione....

A presto,
Mauro

ps- incalza Seby per la pubblicazione web del trattato delle differenze.

08 novembre, 2005 10:23  

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